La Terapia:
Nei casi iniziali l’uso di un tutore rigido indossato principalmente alla notte, e di applicazioni di terapia fisica come tecar-terapia, ultrasuono-terapia, ionoforesi, etc… associati a terapia con farmaci anti-infiammatori possono attenuare la sintomatologia.
Infiltrazioni intra articolari con preparati cortisonici possono dare ottimi risultati nei quadri caratterizzati da dolore più invalidante.
Quando la terapia conservativa non determina risultati duraturi e la limitazione funzionale causa un handicap nella vita quotidiana l’unica soluzione diventa chirurgica.
In questi casi l’ esame radiografico specifico per indagare questa articolazione, ed eventualmente una TAC, ci consentono di valutare il grado di artrosi ( danno articolare) delle ossa alla base del pollice indirizzando il chirurgo verso il tipo di intervento da eseguire.
Gli interventi chirurgici hanno lo scopo di eliminare il dolore mantenendo una buona mobilità del pollice.
Agli interventi tradizionali come la artroplastica della articolazione eseguita asportando completamente il trapezio e sostituendolo con uno spaziatore biologico ( porzione di tendine arrotolato) oppure l’artrodesi ove vengono sintetizzate le due ossa della articolazione TM trasformandole in un unico osso utilizzando una agraffa od una placca (in questo caso l’articolazione viene in parte limitata nei suoi movimenti) attualmente vengono eseguite delle artroplastiche limitate con interposizione di un impianto in pirocarbonio ( materiale che meglio si adatta al ripetuto contatto con l’osso).
Il decorso post operatorio in questi casi è caratterizzato da una immobilizzazione con un tutore in termoplastica per 3-4 settimane a cui segue un periodo riabilitativo.
Il paziente riprende la normale vita lavorativa dopo 40 giorni; nei casi di lavori pesanti non prima di 60-80 giorni .
La tecnica che preferisco:
Le tecniche chirurgiche, come ho descritto, sono numerose!
Quella che attualmente utilizzo nei gradi non avanzati di degenerazione artrosica della art. trapezio – metacarpale è la artroplastica con impianto in pirocarbonio Pyrodisk.
Questa tecnica ci consente di mantenere l’anatomia dell’articolazione con conseguente ripristino del movimento del pollice e della forza di presa!
Buonasera dottore, mi ha operato lei qualche anno fa con impianto in pirocarbonio Pyrodisk e ho acquistato la mobilità e la forza nelle mani che avevo perso.
Grazie a lei e alla sua professionalità